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SELENIO
Dopo il 1970 è letteralmente scoppiato il boom dell'anti-età e la ricerca in questa nuova frontiera della scienza è stata imponente fino ad oggi (2010). Esistono quindi prodotti efficaci ed altri meno, molti dei quali creati solamente per divenire supplementi più che altro di marketing... Analizziamone uno che sembra essere realmente valido, contenuto nell'alimentazione quotidiana: il selenio. Da una ricerca sul web sono emerse le seguenti considerazioni e proprietà:
Il Selenio è un minerale essenziale per la salute psico-fisica dell'organismo in quanto rappresenta uno delle principali sostanze antiossidanti naturali. E' presente e necessario in piccole quantità, indispensabile per le sue virtù protettive e anti-età.
Il Selenio è infatti capace di proteggere la cellula dagli attacchi dei così detti Radicali liberi, ovvero delle sostanze di scarto derivanti da processi organici, le quali possono arrecare danni a livello cellulare ed instaurare così problemi e disturbi più o meno gravi ed accelerare i normali processi di invecchiamento(es. fumo).
Il Selenio può essere utile nella prevenzione di patologie e malattie croniche e/o letali come quelle cardiovascolari o oncologiche (tumori), grazie appunto alle sue virtù anti ossidazione.
E' inoltre implicato come cofattore nella composizione di un importante enzima antiossidante detto "Glutatione Perossidasi" e nell'attivazione dell'enzima "Superossidodismutasi" (SOD), i quali sono in grado di proteggere le cellule del corpo dalle pericolose e dannose dinamiche ossidative dei Radicali liberi e di mantenere la membrana cellulare sana e forte.
Il Selenio attiva anche la formazione del cosidetto Coenzima Q (o Ubichinone o anche Vitamina Q), ovvero una molecola coenzimatica di natura lipidica con proprietà antiossidanti ed avente la capacità di sollecitare il sistema immunitario e di facilitare il trasporto di ossigeno a livello cellulare(vedi coenzima Q10).
Si è scoperto che è rintracciabile in molte Proteine vitali dette proprio per questo "Selenioproteine". In specifico vi sono le "Perossidasi", le quali hanno cruciali proprietà antinfiammatorie e protettive dai Radicali liberi, le "Deiodinasi", che invece sono attive nei processi di produzione degli ormoni tiroidei, ed infine altre Proteine ancora utili nella riparazione del DNA.
Il principio d'azione non è molto diverso da quello del Betacarotene (precursore della Vitamina A), la Vitamina C, gli Acidi grassi essenziali Omega 3, la Vitamina E (con la quale inoltre agisce in sinergia), ed altre ancora tutte quante assunte attraverso la quotidiana alimentazione che deve essere il più possibile variegata nella tipologia dei cibi introdotti ed equilibrata nelle loro quantità.
Sembra possedere la capacità di proteggere dall'invecchiamento le cellule che formano i tessuti dermici, cardiaci e nervosi, fornendo così protezione alla pelle, al cuore e al cervello (apparato dermico, apparato cardiovascolare e sistema nervoso), contrastando il loro danneggiamento ed invecchiamento e agevolando quindi il mantenimento di una generale buona salute sia fisica, che psicologica.
Altre importanti proprietà sono quella di agevolare e mantenere in buona salute il sistema immunitario della persona, così come quello tiroideo, alla base del metabolismo degli alimenti, attraverso la mediazione della sintesi degli stessi ormoni tiroidei (infatti insieme a Iodio e Zinco influenza e media la funzionalità della Tiroide).
Si è scoperto che il Selenio è inoltre un valido aiuto nella prevenzione della cataratta, della retinopatia diabetica, della calcificazione dei vasi sanguigni, e nel contrastare la presenza nel corpo di metalli tossici come arsenico, cadmio, mercurio, piombo, tallio, favorendo la loro inattivazione, metabolizzazione e rimozione.
La principale fonte di Selenio sono i cereali (in particolare quelli integrali), i vegetali e gli alimenti di origine animale (carne, frattaglie, latte e derivati), anche se la percentuale in essi contenuta di tale micronutriente dipende da quella che contraddistingue il terreno di coltivazione o quello sul quale si cibano gli animali dai quali verranno ottenuti in seguito i vari alimenti.
E' conclamato il fatto che la carenza cronica di Selenio provoca una patologia cardiaca, caratterizzata dalla dilatazione dei tessuti, la quale espone maggiormente a ipertensione e infarto del miocardio, conosciuta come "Morbo di Keshan" e molto diffusa in certe zone della Cina costituite da terreni appunto molto poveri di Selenio (tale malattia può comunque essere fermata se il minerale viene reintegrato).
Il Selenio è contenuto in buone percentuali anche in: lievito di birra, pesce (es. tonno, acciughe, merluzzo), soia, frutti di mare (es. ostriche), uova, frutta secca (es. noci).
Sembra opportuno mantenere un consumo giornaliero di Selenio intorno ai 35/55 microgrammi al giorno (anche se non vi sono precise e raccomandate dosi giornaliere) e la quantità introdotta andrebbe leggermente aumentata durante il periodo della gravidanza e dell'allattamento.
La carenza di Selenio può provocare abbassamento delle difese immunitarie, invecchiamento precoce, maggior esposizione a possibili infezioni, virus e/o patologie oncologiche, problemi e disturbi muscolari, dermici, cardiovascolari, riproduttivi e/o tiroidei, stress, ansia, stato umorale discontinuo o umore basso.
Va comunque sottolineato che anche un eccesso di questo minerale, detta "Selenosi" può comportare sintomi psico-fisiologici negativi come spossatezza, nausea, debolezza, alitosi, perdita di capelli, unghie fragili e/o macchiate, vomito, disturbi della pelle, problemi gastrici, suscettibilità, confusione mentale, fino anche, nei casi più gravi, ad alterazioni neurologiche con convulsioni, sonno eccessivo e problemi motori.
Il livello di selenio negli alimenti è proporzionale al contenuto del minerale nel suolo (germe di grano, noci, avena, pane integrale, crusca, avena etc.).
Il selenio è, inoltre, un antagonista dei metalli pesanti come piombo, mercurio, alluminio e cadmio. Il selenio è disponibile in diverse forme.
Gli studi dimostrano che i sali inorganici, come la selenite di sodio, sono assorbiti meno efficacemente e non sono altrettanto attivi biologicamente rispetto alle forme organiche.
Macroelementi: potassio, calcio, magnesio, fosforo, sodio, cloro, zolfo
Microelementi: ferro, selenio, manganese, rame, cobalto, zinco, fluoro, iodio, molibdeno
Oligoelementi: bromo, arsenico, cromo, boro, nichel, germanio, stagno, silicio, tungsteno, vanadio