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Acido ascorbico o vitamina C

MEGA DOSI VITAMINA C

 

Vitamina idrosolubile, il cui assorbimento nell’organismo viene veicolato dall’acqua. La sua molecola (formula bruta C6H8O6) è uno zucchero modificato a 6 atomi di carbonio, e comprende una struttura ciclica a 5 vertici.

2 FUNZIONE DELL’ACIDO ASCORBICO

L’acido ascorbico si localizza a livello del citoplasma e del fluido intercellulare. Svolge un ruolo fondamentale nella biosintesi del tessuto connettivo: infatti, interviene nella formazione di legami idrogeno tra le proteine del collagene, che grazie a questi si intrecciano a costituire strutture filamentose dette fibre (presenti nella matrice di questo tessuto).

L’acido ascorbico, inoltre, ha sulle cellule un’azione antiossidante e protettiva nei confronti dei radicali liberi, derivanti da alcune reazioni metaboliche; in particolare, agisce nei confronti del superossido O2-, dell’idrossido OH- e dell’acido ipocloroso HOCl. Questa vitamina è coinvolta anche in altri processi: la sintesi della carnitina (molecola essenziale per il metabolismo dei lipidi), l’assorbimento del ferro, la conversione dell’acido folico nella sua forma attiva THFA (acido tetraidrofolico) e la sintesi dell’adrenalina e della noradrenalina. Questi due neurotrasmettitori vengono elaborati a livello della regione midollare dei surreni e del sistema nervoso; per tale motivo, in questi tessuti si riscontra la più elevata concentrazione corporea di acido ascorbico. Per le sue proprietà antiossidanti, l’acido ascorbico può essere aggiunto nelle preparazioni alimentari come conservante.

La prolungata carenza di acido ascorbico causa lo scorbuto, una grave affezione che colpisce le mucose e provoca emorragie. Una ridotta assunzione di questa vitamina può determinare una minore resistenza ai processi infiammatori e infettivi e difetti nella dentizione.

3 FONTI ALIMENTARI E DOSE CONSIGLIATA

Come tutte le vitamine, l’acido ascorbico non può essere sintetizzato dall’organismo umano, e deve pertanto essere introdotto attraverso gli alimenti. È presente soprattutto in alcuni frutti, come il kiwi, gli agrumi, il melone, il ribes nero, i cinorrodi della rosa canina; e in ortaggi quali il cavolfiore e i peperoni verdi. La dose consigliata di assunzione è di circa 50-75 mg al giorno, in un soggetto sano adulto e di corporatura media. Il fabbisogno aumenta in caso di malattie acute e in gravidanza. La cottura prolungata dei cibi determina la degradazione della vitamina e, dunque, una minore quantità di vitamina disponibile. Poiché l’acido ascorbico è un composto idrosolubile, se viene assunto in dosi eccessive non si accumula nei tessuti corporei ma viene eliminato mediante l’apparato escretore.

Aggiungendo inoltre che la sua storia si riallaccia a quella dello scorbuto, una patologia legata ad una carenza di tale composto nella dieta. Tale malattia era già nota in Grecia attorno al V secolo a.C. Nel XVI secolo era noto, soprattutto presso popolazioni marinare, che lo scorbuto poteva venir curato e prevenuto dall'assunzione di verdure e frutta fresca o dall'estratto di aghi di pino.

Tuttavia, la prima prova di ciò venne nel maggio del 1747 ad opera di un chirurgo della marina reale inglese, James Lind. Egli prese 12 membri dell'equipaggio affetti da scorbuto e li divise in sei gruppi da due persone ciascuno. Ad ogni gruppo fece assumere, oltre alle normali razioni alimentari, un composto particolare: sidro, acido solforico, aceto, spezie ed erbe, acqua di mare, arance e limoni. I risultati ottenuti permisero di dimostrare che effettivamente quest'ultima aggiunta permette di prevenire l'insorgere dello scorbuto. Lind pubblicò i risultati di questo suo studio nel 1753. Nel 1795 la marina inglese stabilì di aggiungere succo di limone o di lime.

Nel XVIII e XIX secolo venne usato il termine di antiscorbutico per tutti quei cibi che erano in grado di prevenire la comparsa dello scorbuto. Tra essi, oltre ai limoni, alle arance ed ai lime, vi sono: i crauti, il cavolo salato, il malto ed il brodo portatile. Pare che James Cook per il suo famoso viaggio d'esplorazione, abbia utilizzato i crauti.

Nel 1912 Casimir Funk ipotizzò, da studi su malattie carenziali, la presenza di composti che denominò vitamine. Sebbene abbia studiato soprattutto il beri-beri, ipotizzò che anche altre malattie (tra cui lo scorbuto) dipendessero da mancanza di specifiche vitamine.

Nel 1921 il composto antiscorbutico venne denominato vitamina C e tra il 1928 e 1933 esso venne isolato e cristallizzato da Joseph L. Svirbely e da Albert Szent-Gyorgyi Von Nagyrapolt e, indipendentemente, da Charles Glen King. Nel 1934 Sir Walter Norman Haworth e Tadeusz Reichstein, in maniera indipendente, riuscirono a sintetizzare la vitamina C.

Nel 1937 l'ungherese Albert Szent-Gyorgyi ricevette il Premio Nobel per la Medicina per le sue scoperte sui processi biologici di combustione, con particolare riguardo alla vitamina C, e alla catalisi dell'acido fumarico.

Nel 1937 Haworth, per questo risultato, venne insignito del premio Nobel per la chimica.

Nel 1955 J.J. Burns scoprì che il motivo per cui alcuni mammiferi non riescono a produrre la vitamina C risede nella mancanza dell'ultimo enzima della catena metabolica responsabile della sintesi di tale molecola: la L-gulonolattone ossidasi.



Caratteristiche chimiche

L'acido ascorbico esiste in due forme enantiomere (immagini speculari non sovrapponibili tra loro) ma solo una di esse, l'enantiomero (5R)-5-[(1S)-1,2-diidrossietil]-3,4-diidrossifurano-2(5H)-one, è la vitamina C. È un composto molto idrosolubile, spiccatamente acido, che si presenta sotto forma di cristalli inodori ed insapori con pH circa 2,5 e rotazione ottica specifica di circa +20 gradi. La vitamina C assunta con la dieta viene assorbita a partire dalla bocca, nello stomaco e soprattutto a livello dell'intestino tenue grazie ad un processo di diffusione passiva dipendente dal sodio. Questo sistema è molto efficiente soprattutto per basse dosi della vitamina. Via via che la concentrazione di acido ascorbico cresce, il sistema di assorbimento si riduce di efficienza fino a valori del 16%. Nel plasma la vitamina circola per il 90-95% come acido ascorbico e nel 5-10% come acido deidroascorbico. La vitamina C viene immagazzinata nei tessuti dell'organismo, in particolare, nel surrene e nel fegato. La quota plasmatica che non viene immagazzinata viene eliminata con le urine.
Struttura dell'acido L-ascorbico
Struttura dell'acido L-semideidroascorbico
Struttura dell'acido L-deidroascorbico

La vitamina C possiede una forte azione riducente a seguito della presenza di un gruppo enediolico. In presenza di ossigeno e metalli l'acido ascorbico tende ad ossidarsi ed a formare acido deidroascorbico ed acqua ossigenata.

Grazie alla forte azione riducente, la vitamina C è utilizzata in molte reazioni di ossidoriduzione. In particolare la vitamina è in grado di donare un elettrone, formando così l'acido semideidroascorbico il quale può donare un secondo elettrone, generando così l'acido deidroascorbico. I potenziali redox di tali reazioni sono:

* acido semiidroascorbico/acido ascorbico 0,28 Volt,
* acido deidroascorbico/acido semiidroascorbico -0,17 Volt.

Ciò fa della vitamina C un valido donatore di elettroni. Il prodotto finale delle reazioni descritte, l'acido deidroascorbico, può venir ridotto ad opera di un enzima dipendente dal glutatione, la deidroascorbato reduttasi, rigenerando, così, l'acido ascorbico. Solamente l'enantiomero L è biologicamente attivo.

La spiccata azione antiossidante della vitamina C e la sua capacità di mantenere stabili le vitamine A, E, l'acido folico e la tiamina, viene utilizzata dalle industrie che la usano (come tale o sotto forma di sale sodico, potassico e calcico) come additivo nei cibi.

Sigle internazionali

Le sigle con cui l'Unione Europea indica la vitamina C ed i suoi sali, che sono additivi alimentari importanti per la conservazione dei prodotti nell'industria, sono:

* E300 per l'acido ascorbico
* E301 per l'ascorbato di sodio
* E302 per l'ascorbato di calcio
* E303 per l'ascorbato di potassio,
* E304 indica un estere formato dall'unione dell'acido ascorbico con un acido grasso (palmitato o stearato).

L'ascorbato di potassio è stato rimosso dalla lista degli additivi approvati dalla UE.

Effetti sull'organismo

La funzione biochimica della vitamina C non è ancora chiara in tutti i dettagli. Sembra, comunque, che abbia un ruolo importante soprattutto in reazioni di ossidoriduzione catalizzate da ossigenasi. Tra i processi più noti in cui la vitamina dovrebbe intervenire si ricordano:

* idrossilazione della lisina e della prolina ad opera della prolina idrossilasi e della lisina idrossilasi, reazioni importanti per la maturazione del collagene,
* idrossilazione della dopamina per formare la noradrenalina,
* sintesi della carnitina,
* catabolismo della tirosina,
* amidazione di alcuni peptidi con azione ormonale,
* sintesi degli acidi biliari,
* sintesi degli ormoni steroidei per intervento durante le reazioni di idrossilazione,
* riduzione dell'acido folico per formare la forma coenzimatica,
* aumento dell'assorbimento di ferro per riduzione del Fe (III) a Fe (II)
* azione di rigenerazione della vitamina E per cessione di un elettrone al radicale α-tocoferossilico.

Sembra, inoltre, che la vitamina C possa diminuire la formazione di nitrosamine intestinali e ridurre vari composti ossidanti (il radicale superossido, l'acido ipocloroso e i radicali idrossilici).

Lugol

È possibile determinare la quantità di vitamina C in diverse sostanze attraverso l'utilizzo del "reattivo di Lugol" e la reazione che avviene tra acido ascorbico e reattivo di Lugol è:

C6H8O6 + I2 → C6H6O6 + 2HI

acido ascorbico + iodio → acido deidroascorbico + acido iodidrico

Fonti alimentari

Alimento ↓ (mg/100g)
Vit. C ↓
Acerola 1300-1700
Rosa Canina 1250
Peperoncini piccanti 229
Fave fresche crude 33
Piselli freschi crudi 32
Piselli surgelati 30
Peperoncini rossi e gialli 166
Peperoni crudi 151
Peperoni verdi 127
Rughetta o rucola 110
Broccoli 110
Cavoletti di Bruxelles 81
Lattuga 59
Pomodori maturi 25
Pomodori San Marzano 24
Pomodori da insalata 21
Finocchi crudi 12
Kiwi 85
Fragole/Clementine 54
Limoni/Arance 50
Succo di arance 44
Succo di limoni 43
Mandarini 42
Pompelmo 40
Ananas 17
Cocomero 8
Fegato/Rene 10-40

La vitamina C è presente soprattutto nei vegetali a foglia verde, peperoni, pomodori, kiwi e negli agrumi, particolarmente concentrata nel frutto di ciliegia amazzonica, l'Acerola e nella Rosa Canina. La vitamina può perdersi nel caso in cui questi alimenti vengano tenuti all'aria per molto tempo o dentro contenitori di metallo (es: rame). La cottura può comportare perdita di vitamina (in taluni casi fino al 75%); tale fenomeno può essere ridotto adottando una cottura che sia il più possibile rapida ed in poca acqua.

Livelli di assunzione e tossicità

Non sono noti studi che abbiano dimostrato la sussistenza di un livello di tossicità o reazioni allergiche riconducibili all'assunzione di vitamina C.

Carenza

La carenza di vitamina C determina la comparsa di scorbuto. Questa patologia interessa in particolare la produzione di collagene e di sostanza cementante intercellulare. Ciò determina alterazioni a livello dei vasi sanguigni con comparsa di emorragie, rallentamento della cicatrizzazione delle ferite, gengiviti con alterazioni della dentina, gengivorragie ed osteoporosi delle ossa. Nei bambini si ha anche un arresto della crescita. Le varie emorragie sviluppantesi possono portare anche ad un quadro di anemia sideropenica.

Bassi livelli di acido ascorbico, sufficienti alla sopravvivenza, ma al di sotto di quelli necessari, sembrano favorire l'aterosclerosi, sia per l'ipotesi ossidativa sia per l'ipotesi risposta alla lesione. Per la scarsità di vitamina C nell'organismo, si instaurano situazioni come la progressiva crescita dell'azione devastante dello stress ossidativo e dei radicali liberi sulle pareti cellulari vascolari e/o il progressivo impoverimento e cedimento di collagene nelle pareti cellulari vascolari che venendo tamponato da derivati di alfa lipoproteine produce, col progressivo accumulo, l'aterosclerosi e, di conseguenza, tutte le altre pericolosissime sue patologie derivate a cascata.

Dose minima giornaliera

Per dose minima giornaliera s'intende la quantità minima complessiva da assumere durante il corso dell'intera giornata, suddividendo la dose giornaliera in più piccole dosi frazionate (dividendo la dose giornaliera in parti uguali) assunte a intervalli di 3-4 ore.

Si calcola che la quantità minima giornaliera di vitamina C necessaria per prevenire lo scorbuto sia di circa 10 mg/die. Le quantità consigliate (raccomandate dai sistemi sanitari nazionali) sono, tuttavia, di poco superiori. Anzi, nella comunità scientifica vi è ancora acceso dibattito sul dosaggio efficace effettivo, su limite soglia e sovradosaggio.

Le autorità governative nazionali e sovranazionali così raccomandano:

* 30 mg/die per il Codex Alimentarius
* 40 mg/die in Regno Unitomilligrams per day: the United Kingdom's Food Standards Agency
* 45 mg/die per l'OMS-WHO
* 60 mg/die in Canada
* 75–120 mg/die per gli adulti, 2 g/die come limite di tolleranza: Food and Nutrition Board, Institute of Medicine, National Academy of Sciences, Ministero della Salute, USA.

Le dosi giornaliere raccomandate dalle autorità governative sono contestate da numerose ricerche indipendenti.

Ricerche indipendenti

La dose consigliata sale, in alcuni casi, a 250 volte e anche oltre rispetto a quelle indicate dalle autorità governative:

* 400–2.000 mg/die, in base all'età e alle condizioni del soggetto: Linus Pauling Institute, Università dell'Oregon, USA.
* 500 mg/12 h: Professor Roc Ordman.
* 3.000 mg/die, fino a 30.000 mg durante periodi di malattia: la Fondazione Vitamina C.
* 6.000–12.000 mg/die: Thomas E. Levy.
* 6.000–18.000 mg/die, fino a 150.000 mg/die durante periodi di malattia: secondo Linus Pauling, doppio premio Nobel per la Chimica e per la Pace.


Controindicazioni

Il più comune effetto da sovraddosaggio di vitamina C è la diarrea. Dosi superiori ai 10 g/die di vitamina C, assunta sotto forma di acido ascorbico, in rari casi possono indurre la comparsa di disturbi gastrointestinali. Tale effetto sembra, comunque, dovuto all'acidità del composto, in quanto si è visto che sali ascorbici tamponati (per esempio, con bicarbonato di sodio) non danno un tale effetto. Secondo alcuni studi, inoltre, sembra che venga aumentata l'eliminazione, tramite le urine, di ossalati, che potrebbero facilitare la formazione di calcoli renali: il fenomeno sarebbe comunque evitabile assumendo vitamina C sotto forma di ascorbato di sodio, oppure miscelando l'acido ascorbico con l'ascorbato di sodio.

La vitamina C e il raffreddore comune

Anche se per diversi decenni una nota casa farmaceutica ha insistito col correlare i propri prodotti a base di vitamina C con la prevenzione e la cura del raffreddore comune, diversi studi scientifici hanno negato tale possibilità.

Detto questo, una singola rivista ha sottolineato come un supplemento giornaliero di 0,6 fino a 1 grammo di vitamina C può diminuire significativamente le infezioni alle vie aeree superiori in persone sottoposte a forti stress fisici. Con la metodica caso-controllo tre gruppi sono stati analizzati: un gruppo di bambini in età scolare in un campo sci sulle alpi svizzere, una truppa di militari durante un'esercitazione nel Canada settentrionale e un gruppo di partecipanti di una gara podistica di 90km. Il RR del raffreddore comune era di 0.50 (range 0.35-0.69) in favore dei gruppi che assumevano vitamina C.

Nuove frontiere

La sintesi chimica dell'acido L-ascorbico è un procedimento costoso e complicato che prevede molti passaggi chimici che partono dal D-glucosio e un unico passaggio enzimatico che coinvolge la sorbitolo-deidrogenasi. L'ultimo stadio del processo prevede la trasformazione catalizzata da acidi dell'acido 2-cheto-L-gulonico (2-KGL) in acido L-ascorbico.

È stato osservato che in natura alcuni batteri (Acetobacter, Gluconbacter ed Erwinia) sono in grado di trasformare il glucosio in acido 2,5-dicheto-D-gulonic (2,5-DKG), mentre altri (Corynebacterium, Brevibacterium e Arthrobacter) sono in grado di traformare l'acido 2,5-DKG in acido 2-KLG grazie all'enzima 2,5-DKG-riduttasi.

Grazie alla tecnologia del DNA ricombinante, è stato possibile isolare il gene della 2,5-DKG-riduttasi dalla specie Corynebacterium ed esprimerlo in Erwinia berbicola, in grado di trasformare il gluscosio in 2,5-DKG grazie a tre enzimi. Le cellule di Erwinia così trasformate sono in grado di trasformare direttamente il glucosio in acido 2-KLG.

MEGA DOSI VITAMINA C

 

Vitamina A(Retinolo) - Vitamine gruppo B - Vitamina B1(Tiamina) - Vitamina B2(Riboflavina) - Vitamina B3(Niacina) - Vitamina B4(Adenina) - Vitamina B5(acido pantotenico) - Vitamina B6(piridossina) - Vitamina B7(colina) - Vitamina B8(biotina) - Vitamina B9(acido folico) - Vitamina B10(acido paraminobenzoico PABA) - Vitamina B12(cobalamina) - Vitamina C(acido ascorbico) - Vitamina D(calciferolo) - Vitamina E(tocoferolo) - Vitamina H - Vitamina K(fillochinone)