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Vi presento il mio museo Commodore. Tutto il materiale presente corrisponde a quello che sono riuscito a possedere negli anni di questa straordinaria azienda, tristemente scomparsa, che all'epoca precorse i tempi... Ora restano solo queste poche pagine web del mio prezioso museo, che per motivi di spazio ho dovuto cedere. Troverete foto in alta risoluzione di molti dettagli sia interni che esterni, filmati e alcuni manuali fotografati, tutti da me. Le descrizioni sono tratte dalla rete ed in particolare da wikipedia, mentre altre ancora sono state composte da me personalmente. Spero che a qualcuno possa tornare utile questo piccolo museo online:

 

Commodore 16

 

Il Commodore 16 è un modello di home computer presentato da Commodore nel 1984 come erede del VIC-20. Faceva parte della serie 264, che comprendeva anche il Commodore Plus/4 ed il raro Commodore 116.


I motivi della realizzazione del Commodore 16
Scheda madre revision A - Notare la dicitura "264 Series" a conferma della parentela del C16 con il fratello maggiore Plus 4

Agli inizi degli anni ottanta la Commodore aveva a listino il VIC-20, presentato nel 1981 e destinato alla fascia bassa di mercato, ed il più performante e costoso Commodore 64, messo in commercio nel 1982. In mezzo ad essi si posizionavano, offerti a prezzi che si aggiravano intorno ai 100 dollari, diversi prodotti delle concorrenti Timex Corporation, Mattel e, soprattutto, Texas Instruments (con il suo TI-99/4A). L'allora presidente della Commodore, Jack Tramiel, decise quindi di completare l'offerta delle sue macchine realizzando un home computer che si posizionasse in quella categoria; inoltre, Tramiel temeva che alcuni costruttori giapponesi avrebbero prima o poi realizzato degli home computer di fascia medio-bassa, facendo crollare i prezzi, previsione che si rivelò infondata perché questi si dedicarono al settore delle console da gioco. Inoltre, Timex Corporation, Mattel e Texas Instruments si ritirarono dal mercato prima dell'arrivo dei nuovi prodotti.

Ignari dei futuri sviluppi del mercato, gli ingegneri Commodore si misero quindi al lavoro e progettarono la serie 264, una nuova famiglia di computer che comprendeva: il Commodore Plus/4, come modello di punta; il Commodore 16, come modello intermedio; il Commodore 116 (una versione del C-16 con case di ridotte dimensioni e tastini in gomma destinato al solo mercato europeo), come modello economico.



Il Commodore 16 fu il secondo computer della serie 264 ad essere presentato ma, a differenza del Plus/4, furono riprese le forme del VIC-20 e del C-64: il case rotondeggiante era di colore nero con i 66 tasti grigio chiari; l'alimentatore, come sui cugini, era esterno a 9 Volt. Le similitudini finivano qui: il Commodore 16 era una versione depotenziata del Plus/4, montando lo stesso processore e lo stesso coprocessore, adottando gli stessi connettori (incompatibili con quelli del VIC-20 e del C-64) per le periferiche base, ossia joystick e registratore (esistevano comunque in commercio dei cavi convertitori per usare le periferiche del C-64 sul C-16 e viceversa) ed integrando il Commodore BASIC in versione 3.5. Il connettore seriale, pur essendo in grado di gestire una velocità maggiore del transfer rate rispetto a VIC-20 e C-64 (con periferiche specifiche), era invece pienamente compatibile con le periferiche del C-64 e VIC-20 (a costo ovviamente di rinunciare alla velocità maggiore).



Il Commodore 16 era basato su una nuova CPU siglata 7501, evoluzione del 6510 che muoveva il C-64. Rispetto a quest'ultimo il 7501 lavorava a 0,89 MHz di frequenza, aveva un canale I/O bidirezionale a 7 bit addizionale e presentava il bank switching dinamico (tecnologia poi ripresa anche nel Commodore 128) che permetteva di gestire dinamicamente i banchi di memoria mediante la selezione dinamica di quelli visibili alla CPU (si poteva cioè avere 2 banchi, uno ROM ed uno RAM ad esempio, con lo stesso indirizzo e selezionare volta volta quello attivo su cui operare). In questa maniera, dei 16 KByte di memoria RAM totali disponibili sul computer, l'utente ne poteva utilizzare da BASIC circa 12 (12277 bytes free): anche se questa quantità era di per sé poca, relativamente parlando era una buona percentuale se si pensa che dei 64 KB di RAM del C-64 l'utente ne poteva usare solo 38 da BASIC, mentre il resto era comunque disponibile a patto di lavorare in linguaggio macchina.

La frequenza del 7501 poteva raddoppiare arrivando a 1,76 MHz se si disattivava l'output video del TED manipolando i suoi registri. Questa modalità era utile, ad esempio, per eseguire calcoli particolarmente gravosi: spegnendo il video, si dimezzava il tempo di elaborazione. Terminato il processo, bastava riattivare l'output e visualizzare a schermo i risultati.



Affiancato alla CPU c'era un nuovo chip per la gestione della grafica e del suono, il TED 7360 (acronimo di Text Editing Video): il TED riprendeva l'architettura del VIC-20, dove un unico processore (il VIC) integrava sia l'unità grafica che quella audio mentre sul C-64 queste erano separate (la parte grafica era gestita infatti dal VIC-II, mentre il suono era controllato dal SID).

Il TED era capace di 5 modalità video:

* modalità Text mode con 40x25 caratteri: caratteri di 8x8 pixel con 2 colori, uno per il testo ed uno per lo sfondo;
* modalità Multicolor text: i colori per carattere divenivano 4, di cui uno fisso per lo sfondo di tutto il video, ma la risoluzione orizzontale veniva dimezzata (4x8 pixel per carattere);
* modalità Extended background color mode: qui i caratteri (di 8×8 pixel) potevano avere colori di sfondo differenti l'uno dall'altro;
* modalità Multicolor Graphics: modalità grafica con risoluzione schermo di 160×200 pixel e 4 colori;
* modalità Hi-Res Graphics: modalità grafica con risoluzione di 320×200 pixel e 2 colori.

Le ultime due modalità permettevano anche una modalità mista in cui si aveva nella parte alta una finestra grafica di 160 pixel di altezza e nella parte bassa una finestra alta 40 pixel in modalità testo con 5 righe di caratteri visualizzabili. L'accesso alla modalità grafica riduceva però la memoria disponibile di 8 KB, rendendo di fatto impossibile scrivere programmi grafici di una certa complessità.

I colori disponibili erano ben 121 (una rarità per i computer dell'epoca) contro i 16 del C-64, grazie al fatto che il TED poteva gestire la luminanza del colore: in questo modo si avevano 8 tonalità per ognuno dei 15 colori di base (15x8=120) più il nero (120+1=121).

La grave pecca del TED era l'assenza degli sprite che invece avevano fatto la fortuna del C-64: per questo motivo i giochi del C-16 non erano paragonabili a quelli del cugino più blasonato.

A livello audio il TED integrava solo 2 generatori sonori contro i 3 del VIC e del SID. Inoltre, i generatori del TED erano capaci di generare solo onde quadre o rumore bianco (2 onde quadre oppure 1 onda quadra ed 1 rumore bianco), dato che erano stati studiati più per un impiego in applicazioni da ufficio che per i giochi: non va dimenticato infatti che il Plus/4, da cui deriva il C-16, era nato come tale offrendo in ROM quattro programmi tipicamente da ufficio, come l'editor di testi ed il foglio elettronico.



Il Commodore 16 era dotato di 16 KB di memoria RAM e 32 KB di memoria ROM. La RAM era la memoria volatile destinata a contenere i programmi inseriti o caricati ma, come detto, di questa solo 12 KB erano disponibili effettivamente all'utente. Questo quantitativo scendeva a 4 KB se si attivava la modalità grafica del TED. Nei 32 KB di ROM erano stipati tutti i dati necessari al funzionamento del computer: questi erano prevalentemente occupati dal KERNAL (circa 8 KB), dall'interprete BASIC e dall'editor di schermo (circa 16 KB), dai font (2 KB), dal monitor esadecimale e da tutte le routine accessorie.



I font dei caratteri erano residenti in ROM. Questi erano costituiti da due mappature differenti: una per la modalità maiuscola (quella standard), costituita da lettere maiuscole, numeri e caratteri grafici, ed una per la modalità minuscola, costituita da lettere minuscole e maiuscole e da altri caratteri grafici. I font potevano essere modificati semplicemente copiando i dati in memoria RAM, alterando i caratteri da cambiare e poi variando i puntatori alla mappa dei caratteri in modo che il sistema leggesse i nuovi font.



Il sistema operativo del C-16 era costituito, come per il VIC-20 ed il C-64, da 3 parti indipendenti ed integrate: il KERNAL, l' editor di schermo e l' interprete BASIC.



Anche il sistema operativo del Commodore 16 era il KERNAL (non Kernel), nato per i PET e poi utilizzato su tutti i computer Commodore ad 8 bit fino al C-128. Il KERNAL risiedeva in 8 KB di ROM ed era composto da tutte le routine per il controllo di basso livello dell'hardware del computer come l'I/O, lo schermo, le periferiche. Le routine potevano essere richiamate dall'utente utilizzando una jump table standard per tutti i computer Commodore così da rendere un programma in linguaggio macchina il più trasportabile possibile.



Lo schermo era in realtà un editor mediante il quale l'utente poteva comandare direttamente il computer. Alla pressione del tasto "RETURN", qualsiasi cosa che c'era scritta sulla riga dove era presente il cursore veniva interpretata dall'editor di schermo: se veniva riconosciuto un comando, questo veniva eseguito dall'interprete BASIC. Se la riga iniziava con un numero, l'editor di schermo la interpretava come una riga di listato e la memorizzava in un'apposita area di memoria.


Lo schermo del Commodore 16 appena acceso. Notare l'indicazione della memoria libera, solo 12277 bytes

L'interprete BASIC era il Commodore BASIC, derivato dal Microsoft BASIC, aggiornato alla versione 3.5. Questa versione offriva diversi comandi in più rispetto al BASIC 2.0 del VIC-20 e del C-64, tra i quali i più importanti erano:

* gestione della grafica e del suono (CIRCLE, DRAW, SOUND, ecc...);
* controllo della porta joystick (JOY);
* conversione decimale/esadecimale (DEC, HEX$);
* cicli strutturati (DO, LOOP, WHILE, UNTIL, EXIT);
* assegnamento ai tasti funzione (KEY);
* supporto all'editing dei programmi (AUTO, DELETE, RENUMBER);
* debugging (TRON, TROFF);
* monitor esadecimale (MONITOR).

Il monitor esadecimale era un vero e proprio assemblatore/disassemblatore fornito di una dozzina di comandi grazie ai quali si potevano scrivere programmi direttamente in assembly, modificare i contenuti delle locazioni di memoria, salvare su nastro o caricare da esso porzioni di memoria. A questo mini-editor si poteva accedere anche premendo contemporaneamente il tasto RUN-STOP ed il tastino di reset.


Commodore 16 con registratore a cassette

Come detto, la Commodore ebbe la sfortunata idea di dotare la linea 264 di connettori specifici così che nessuna delle numerose periferiche in circolazione per il VIC-20 ed il C-64 potesse essere utilizzata con la nuova macchina. Tra queste (tutte di colore nero e quasi tutte prodotte dalla Commodore perché i vari costruttori, visto lo scarso successo commerciale del C-16, snobbarono questo computer) ricordiamo il registratore a cassette modello 1531 ed il joystick T-1341. Venne creata anche una specifica unità a floppy siglata 1551 che era mediamente più veloce del 1541, sfruttando 4 invece di 2 fili sul connettore seriale, che era, comunque, lo stesso (a differenza del joystick e del registratore) di quello presente su VIC-20 e C6-4 e che quindi era perfettamente compatibile con drive, stampanti e periferiche seriali creati per questi ultimi.

Furono prodotte anche delle espansioni di memoria ma ebbero poca diffusione perché erano rare, costose e presentavano problemi di compatibilità.



Il Commodore 16 presentava gli stessi vantaggi e svantaggi del Plus/4: BASIC 3.5 ricco di comandi avanzati, ottimale gestione della memoria, ricco set di colori, ma per contro l'assenza del SID e, soprattutto, degli sprite che, unitamente alla poca RAM, alla necessità di utilizzare periferiche con connettori specifici e all'incompatibilità della macchina con gli altri modelli Commodore più diffusi ne decretarono lo scarso successo. La vita commerciale del C-16 durò così veramente poco: tolto dal mercato quasi subito negli USA, ebbe un discreto seguito in Europa, dove anche il Plus/4 non si comportò male. All'arrivo del Commodore 128, nel 1985, il C-64 fu riposizionato come modello d'ingresso e la sfortunata serie 264 fu messa definitivamente in pensione.



La scarsa dotazione di memoria, l'assenza degli sprite e la presenza di un audio di basso livello non facilitarono lo sviluppo di software: gli applicativi di una certa rilevanza furono pochi, mentre i giochi, creati in discreta quantità, qualitativamente erano di livello inferiore a quelli del C-64. Ciò nonostante si ebbero diversi titoli, molti originali per il C-16 ed anche alcune conversioni di giochi famosi come Paperboy, Bomb Jack o Ghosts 'n Goblins.

In edicola comparvero diverse raccolte periodiche su nastro di programmi e giochi per C16 che uscivano generalmente in abbinamento a software per altri computer, tipicamente C-64 o VIC-20 ma non mancarono i casi di abbinamento a giochi per macchine non Commodore, come l'MSX. A livello di riviste cartacee l'interesse fu modesto: solo quelle specificatamente dedicate ai computer Commodore, come la nota Commodore Computer Club, dedicò spazio a questo computer pubblicando listati di programmi ed utility.

Nonostante le forti limitazioni hardware, molti dei programmatori si ingegnarono per riuscire a far stare il software che scrivevano (soprattutto videogiochi) nei pochi KB disponibili; e, di fatto, la quasi totalità del software commerciale prodotto per la serie 264 si accontentava dei 12 KB del C-16. Questo decretò (relativamente) un insuccesso ancora maggiore per il Plus/4, oltre quello della differenza di prezzo, essendo assai scarsa la diffusione di software specifico per quest'ultima macchina (che inoltre presentava alcuni -sia pur rari- problemi di compatibilità col software prodotto per il C-16).



Una variante argentina era assemblata localmente, avvantaggiandosi della legislazione in vigore all'epoca, dalla società Drean. Essa si distingueva per una differente placca di identificazione riportante il logo Drean prima di quello Commodore.

 

Bel set completo di C16 con le rispettive scatole con gioco testuale in cartuccia "Atomic Mission"

 

 

Visione della piastra madre del c16 con in vista il processore MOS 7501 e grafico TED 7360

 

 

 

Panoramica del computer, alimentatore, manuale in tedesco delle istruzioni e copri tastiera

 

 

Visuale di profilo del Commodore 16

 

Visuale degli attacchi di connessione delle periferiche sul retro

 

Attacchi laterali delle periferiche da gioco, tasto di reset ed accensione, ingresso alimentatore

 

Visione del c16 con copri tastiera

 

 

 

 

Base del computer con in evidenza l'etichetta del numero di serie

 

 

Primo piano alimentatore con etichetta

 

 

 

Vista Frontale della scatola del Commodore 16

 

 

Vista Laterale della scatola del commodore 16

 

 

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