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Scrivo queste righe in
questo 13 settembre 2024. Ho voluto prendere del tempo per "buttare giù" una
breve anteprima su questa mia prima mostra d'arte su Vincent Van Gogh, per
rifletterci su e attendere che le idee riempissero la mia mente...
Trovo straordinario che una persona possa essere così "potente nella sua
essenza" da influenzare il mondo intero. Generazioni di artisti di ogni età e
bravura si dedicano alla replica dei suoi "temi di pittura". Non è così
difficile ottenere una dimostrazione della sua emulazione passata e presente da
parte del pubblico odierno; infatti, con una semplice ricerca per immagini delle
sue opere su Google, Bing, Yahoo... si trova davvero di tutto! Milioni di opere
fatte dai suoi sostenitori nella forma di copie e reinterpretazioni. Per molti è
l'artista "preferito", anche per chi non si intende d'arte, eppure a suo tempo
era considerato un tipo strano, per lo più evitato e decisamente poco accettato!
I compaesani ad Arles avevano mosso l'idea di farlo richiudere per il suo
"comportamento strano". Oggi, invece, chiunque vorrebbe averlo a fianco con
tutte le sue "follie". Ho notato recentemente che anche le intelligenze
artificiali riproducono senza troppi problemi opere in stile "Van Gogh" sui temi
più diversi, ciò indica che è entrato nel modo di pensare della nostra società.
Certo, qualche persona che credeva in lui l'ha incontrata e primo fra tutti era
di certo suo fratello Theo. Tra loro due esisteva un legame speciale che è
durato per tutta la vita dell'artista. Theo, nonostante fosse più giovane di
Vincent, era colui che si occupava delle finanze del fratello maggiore e di
tutto il supporto su ogni fronte! Anche psicologico, viste le infinite
confidenze per lettera tra queste due anime unite fino alla morte.
Non a caso tra i suoi amici rientra il postino di Arles, vista l'imponente
quantità di corrispondenza inviata dall'artista, tra lettere ed opere.
Nell'ultima clinica dove era stato ricoverato era, tutto sommato, entrato nelle
"grazie" di alcuni membri del personale della struttura e così aveva ottenuto
quella libertà necessaria che gli permetteva di uscire all'aperto per dipingere.
Questo era fondamentale per lui per ottenere risultati per una promettente e
imminente "guarigione". O meglio, perlomeno tornare la persona di qualche anno
prima.
Dopo svariate vicissitudini finì sotto la "tutela" di un medico(Dottor Paul
Gachet di Auvers-sur-Oise) psicologo ed appassionato d'arte, che gli fornì pieno
supporto sia per la sua produzione creativa oltre che in termini di salute. Una
persona che finalmente riusciva a comprenderlo appieno. Lo stesso Van Gogh
affermava che era pazzo come lui, una somiglianza nella mente ma anche
nell'aspetto esteriore secondo l'artista. Pare che smise di soffrire di
depressione in quel periodo, tuttavia da lì a poco si tolse la vita in virtù del
fatto che non voleva più essere un "peso per tutti". È da evidenziare che le
vicissitudini riguardanti la sua morte appaiono decisamente controverse ed
alcuni ritengono che sia stato ferito da qualche sconosciuto. Pare strano un
suicidio sparandosi all'inguine mentre era alle prese con la pittura di una
nuova opera... Chi può dirlo ormai?! Lui normalmente che scriveva così tanto,
non lasciò nemmeno un biglietto! Dopotutto non sarebbe stato più semplice
spararsi alla testa?!
Tuttavia, nonostante il suo spostarsi ripetutamente, la più grande produttività
fu legata alla permanenza ad Arles, fase di grande stimolo per creare dipinti
del posto ma anche nei dintorni del paese, recandosi tra i tanti luoghi a Saint
Marie de la Mer... Qui il suo disagio raggiunse il culmine quando passò ad una
convivenza con il pittore Gauguin, eterno amico ma anche rivale che
probabilmente stimolò Van Gogh ma allo stesso tempo lo provocò innescando
reazioni davvero violente!
Nonostante dai suoi contemporanei artisti fu etichettato come un "pazzo
violento", dopo la pubblicazione delle sue lettere sotto forma di diario emerse
una natura in lui delicata e sensibile oltre misura.
Ritengo che la vita a volte sia davvero ingiusta dato che in circa dieci anni di
produzione artistica, riuscì a produrre almeno 2000 opere tra bozze e quadri,
arrivò ad un passo dall'essere celebre. Mentre era al suo apice ed i
contemporanei iniziarono a riconoscerne il talento, lui morì. Ci volle una
generazione per far sì che diventasse un personaggio riconosciuto dal mondo.
Solo in Olanda fu apertamente riconosciuto come un artista di rilievo già poco
dopo la sua morte... In Francia bisognerà aspettare dopo il 1930. Oggi le sue
opere valgono milioni di euro.
Insomma, quella di Van Gogh è stata veramente una vita turbolenta! Ricordo ancora quando vidi il film al cinema "Van Gogh – Sulla soglia dell'eternità". Senza dubbio una pellicola riuscita, dal titolo più che azzeccato. Rimasi con gli occhi incollati allo schermo per tutto il tempo e l'attore protagonista, Willem Dafoe, fu davvero magistrale. Quanta tristezza traspare da quelle scene. A quei tempi non disegnavo ancora su di lui, anzi, ero nella mia fase di "stop quasi trentennale" e avrei ripreso la matita in mano solo dopo alcuni anni. In ogni caso, anche se ero il classico spettatore passivo appassionato di qualcosa, percepivo già un certo magnetismo che ora concretizzo in questa mostra di "Van Gogh a matita". Il destino spesso ci incanala in una direzione senza che ne siamo consapevoli ma i segnali ci sono sempre. Forse proprio dopo la visione di questo film le mie attenzioni su Van Gogh sono andate via via crescendo. Quindi, ogni documentario, ogni notizia e di tanto in tanto mi sono letto le sue lettere inviate al fratello , riferite ad alcuni quadri realizzati. Non tutte però, solo quelle inerenti alle mie riproduzioni. Non voglio vantarmi di essere un conoscitore assoluto di questo artista, dato che non è assolutamente così, anzi, le mie informazioni sono circoscritte, tuttavia la stima nei suoi confronti è oltre ogni limite. Infatti, credo che se Van Gogh non fosse esistito, non mancherebbe solo qualcosa a livello artistico, ma verrebbe meno anche il modo di vedere "una stessa cosa" da un punto di vista differente.
Per il futuro non ho in programma di fossilizzarmi su un solo artista del passato, dato che ne esistono moltissimi che meritano di essere esplorati e uno di questi è Caravaggio, con il suo stile di vita verosimilmente "border-line", come del resto anche quello di Vincent. Forse, per essere geniali bisogna essere "anormali". Mettendola su questo piano e pensando all'ammirazione che nutro verso questi controversi personaggi, mi preoccupo un po'!
Mentre scrivo queste righe, devo realizzare ancora un ultimo lavoro a matita, ma non ho ancora deciso quale. Ne ho isolati tre e se avessi tempo li realizzerei tutti, ma oramai il 21 settembre 2024 è davvero dietro l'angolo... Considerando che la mia giornata è attualmente dedicata allo studio dell'osteopatia per il 90% del tempo libero, diventa tutto veramente difficilissimo. Come si suol dire: "La volontà è tutto!"
Bene, chiudo scrivendo che moltissimi mi hanno fatto i complimenti per i miei lavori e questo fa davvero piacere. Tuttavia, mi è rimasto in mente il commento di una persona sconosciuta che ho ricevuto: "Van Gogh senza colore è come la primavera senza fiori". Credo sia vero ma sicuramente questo commento ha innescato in me la volontà di riuscire ugualmente nell'obiettivo di concretizzare la realizzazione con tonalità di grigio date dalla grafite della matita.
Sono certo che se questo artista fosse vissuto in un altro tempo, dove il livello culturale medio fosse stato più tollerante ed inclusivo, allora questo suo disagio non sarebbe stato così enfatizzato. Forse è solo nato in un tempo che non era il suo, tuttavia come sosteneva lui, la pazzia rende un artista produttivo e diverso da tutti gli altri. Quindi con ogni probabilità un contesto più accogliente non gli avrebbe permesso di distinguersi così tanto e diventare immortale.
Appena incorniciati
LINK UTILI:
Film: Van Gogh – Sulla soglia dell'eternità
https://lagallerianazionale.com/van-gogh-a-gogh-gogh-sulla-soglia-dell-eternita
Un film che fa intravvedere quello che poteva essere la vita di questo artista, il suo 'male di vivere', le ambizioni e i suoi intenti... Forse il miglior film di sempre su Vincent Van Gogh.
Spiegazione di Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Van_Gogh_-_Sulla_soglia_dell%27eternit%C3%A0
Descrizione dettagliata dei momenti chiave riguardanti Vincent Van Gogh.
L'arte di Van Gogh da Roberto Vecchioni secondo Paul Gauguin:
https://www.youtube.com/watch?v=KnGUT69FnA8
E' impressionante vedere la cascata di emozioni che riesce a trasmettere Vecchioni con la sua canzone, si vede chiaramente la sua commozione ad un certo punto mentre canta... Di effetto la sua introduzione con il suo pensiero legato all'arte.
Canzone su Van Gogh di Caparezza:
https://www.youtube.com/watch?v=4x3MIHWLneo
Questo singolare cantante per quanto energico, in questo testo fa riflettere con concetti che sono espressi nelle scenografie del video che accompagna questo testo, nelle parole che indicano. chiaramente quello che è stato Van Gogh. Molti i riferimenti alla presunta follia dell'artista. Per nulla calma ma di certo da ascoltare. Inquadrature riprese presso il Van Gogh Museum.